La Chambre Valdôtaine e Unioncamere Piemonte esprimono forte preoccupazione a seguito della comunicazione da parte di Ativa, la società di gestione della tratta autostradale, che, a partire dal 14 dicembre il raccordo tra la A4 e la A5 è oggetto di limitazione al traffico per i mezzi aventi massa a pieno carico superiore alle 19 tonnellate e che, a partire dalla metà del mese di gennaio, a seguito dell’intervento di demolizione dell’impalcato della carreggiata in direzione Ivrea del viadotto “Camolesa”, nello stesso tratto sarà istituito un doppio senso di marcia e disposto il divieto di circolazione ai mezzi con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate in entrambi i sensi di marcia.
Secondo Chambre Valdôtaine e Unioncamere Piemonte l’intervento rende ancora più complessa una situazione infrastrutturale già di per sé delicata a seguito delle previste chiusure periodiche del Traforo del Monte Bianco, dei lavori al traforo del Gran San Bernardo, della prossima chiusura della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea per i lavori di elettrificazione e dei disagi conseguenti all’evento franoso che ha colpito il Traforo del Fréjus.
“L’intervento previsto sul raccordo – spiegano i Presidenti della Chambre, Roberto Sapia, e di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia – è solamente l’ultimo tassello di un quadro che evidenzia la necessità di porre il massimo interesse su tutta la rete infrastrutturale del Nord Italia. Monte Bianco, Gran San Bernardo, Fréjus, Ferrovia e autostrada rappresentano infatti un importante snodo dal punto di vista dei collegamenti turistici, ma anche una fondamentale via di passaggio per le merci dirette sul mercato Francese e Svizzero e più in generale in Europa”.
“La fragilità dimostrata dalle reti di collegamento – proseguono – sta provocando inevitabili conseguenza non solamente ai diversi settori economici valdostani, ma, più in generale, per tutto il comparto produttivo del nord ovest e necessità quindi della massima attenzione oltre ad una attenta pianificazione degli interventi al fine limitare al massimo disagi per tutte le categorie produttive”.